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Una sintesi tra massa e leggerezza

And Studio Architects

Il progetto che vogliamo raccontare, in fase di work in progress a Marrakech, si configura come un'operazione di sintesi tra massa e leggerezza, un equilibrio dialettico tra la solidità del basamento e la fluidità degli spazi sospesi. La residenza, articolata su tre livelli per un’estensione complessiva di più di 1000 mq, si radica nel tessuto urbano di un quartiere residenziale elegante di Marrakech, elaborando un linguaggio architettonico che coniuga essenzialità e sobrietà in una poetica della misura.

L'architettura si manifesta attraverso un gioco di volumi che distingue il piano terra dal primo piano, delineando una grammatica formale in cui la verticalità e l’orizzontalità si relazionano in una tensione controllata. Il basamento in terrazzo, materico e possente, dialoga con la superficie ocra dell’intonaco, stabilendo un contrappunto cromatico e tattile che reinterpreta l’identità vernacolare in una chiave contemporanea.



La distribuzione planimetrica si fonda su una logica di flussi e gerarchie spaziali che privilegiano l’intimità domestica senza rinunciare a una permeabilità visiva con l’esterno. Il piano terra, concepito come un continuum spaziale, si apre su un soggiorno che funge da fulcro percettivo, in una sequenza di allineamenti prospettici che intensificano la relazione tra interno ed esterno. Qui, l’architettura si smaterializza attraverso un’apertura angolare che dissolve il limite tra la casa e il giardino, in un’esperienza abitativa immersiva e osmoticamente integrata con la natura. La pergola bioclimatica non è solo un dispositivo di protezione solare, ma una soglia intermedia che dilata l’abitare verso l’ambiente circostante.

L’articolazione degli spazi esterni è pensata come una coreografia di pieni e vuoti, di soglie e ripari. Il parcheggio coperto da una pergola, la piscina incorniciata da un muro che ne custodisce la privacy, e il salotto ribassato con braciere centrale sono dispositivi spaziali che orchestrano una relazione dinamica tra il costruito e il paesaggio, tra l'intimità e la convivialità.



Il seminterrato, lontano dall’essere un semplice spazio di servizio, si qualifica attraverso un’intelligente strategia di captazione luminosa, grazie a due cortili inglesi che scandiscono l’organizzazione degli ambienti. Qui, la separazione tra le funzioni è calibrata secondo un principio di discrezione e continuità: la palestra, la zona benessere con hammam e sala massaggi, e la seconda camera per gli ospiti con terrazza privata si alternano a spazi tecnici e di servizio, la cui accessibilità è mediata da soluzioni distributive misurate.

Al primo piano, la dimensione domestica si ritrae in un registro più intimo, riservato esclusivamente alla famiglia. Le camere da letto, tra cui una suite padronale affacciata su una terrazza generosamente dimensionata, si proteggono dalla luce con pensiline e persiane, suggerendo un'architettura della soglia, in cui il confine tra apertura e chiusura, tra esposizione e riparo, è regolato con precisione e sensibilità ambientale.



Questa residenza si configura dunque come un organismo architettonico in cui la materia e la luce, il peso e la trasparenza, il radicamento e l’apertura dialogano in un equilibrio dinamico, restituendo un’esperienza abitativa che è al contempo rifugio e apertura al mondo, introspezione e relazione, memoria e progetto.

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