AND studio alla Biennale di Architettura: esplorazioni tra intelligenza, natura, innovazione e collettività.
- And Studio Architects
- 6 giorni fa
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La Biennale di Architettura di Venezia 2025, curata da Carlo Ratti e intitolata “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”, affronta il cambiamento climatico non come minaccia ma come principio generativo, un’occasione per ripensare radicalmente il modo in cui abitiamo il pianeta. Un invito a superare i dualismi tradizionali – naturale e artificiale, umano e tecnologico, individuale e collettivo – per approdare a un nuovo paradigma dell’abitare, fondato sull’interconnessione, l’adattività e l’intelligenza distribuita.
All’interno di questo contesto, la partecipazione di AND Studio Architects al Padiglione Italia [leggi articolo] rappresenta non soltanto una presenza progettuale, ma un vero e proprio momento di riflessione critica e operativa per il nostro lavoro. Un’occasione per l’intero team di confrontarsi con le urgenze del tempo presente, attraversato da instabilità climatiche, transizioni energetiche, trasformazioni sociali e tecnologiche che chiedono all’architettura di riformulare il proprio statuto.
Il tema delineato da Carlo Ratti ha agito da bussola progettuale, un percorso già presente all’interno studio che mette in dialogo tecnologia e biologia, materia e intelligenza, forma e comportamento. Non si tratta semplicemente di rispondere a nuove esigenze funzionali o ambientali, ma di ridefinire le forme della convivenza urbana attraverso un pensiero architettonico che sia allo stesso tempo etico, ecologico e estetico.
In risposta a questo invito curatoriale, lo studio ha scelto di presentare quattro progetti distinti, ciascuno selezionato per la sua capacità di incarnare una delle quattro traiettorie concettuali proposte dalla Biennale.

Intelligens — Porto di Piombino
Il progetto per il Porto di Piombino, esposto alla Biennale, interpreta la trasformazione portuale non come un’operazione di semplice ingegneria, ma come un atto di rigenerazione territoriale, ambientale e sociale. Intelligenza, in questo caso, è capacità di leggere i flussi — naturali, energetici, commerciali e umani — e di rispondere con un sistema architettonico fluido, adattivo, che connette la costa con il futuro. Un’infrastruttura che non divide, ma ricuce: tra mare e città, tra lavoro e paesaggio.
Natural — Farmacia Segala
Nel progetto per la nuova farmacia Segala, la Natura entra non solo come tema, ma come metodo. L’architettura si comporta come un ecosistema, con materiali porosi, piante medicinali integrate, illuminazione circadiana e ventilazione naturale. È un organismo più che un edificio, dove il benessere scaturisce dall’equilibrio tra funzioni umane e presenze vegetali. Natural è dunque un invito a una nuova alleanza tra scienza, salute e ambiente.
Artificial — Sartoria Giuntini
Nel progetto per la nuova Sartoria Giuntini, l’innovazione dei materiali guida una sperimentazione radicale sull’artificio. Nuove superfici biotecnologiche, tessuti fotocromatici, strutture leggere e intelligenti compongono uno spazio dove la tradizione del “su misura” incontra la modellazione robotica. Qui, Artificial non è sinonimo di freddo o impersonale, ma è un’estensione creativa del gesto artigiano, un atto sartoriale anche nell’architettura.
Collective — Progetto per il nuovo polo del terziario a Pontedera
Nel progetto per il nuovo polo del terziario a Pontedera, l’architettura diventa infrastruttura sociale, capace di attivare relazioni, generare incontro, costruire comunità. Il cuore pulsante dell’intervento è la piazza antistante, pensata non come spazio residuo o transitorio, ma come dispositivo urbano per la collettività: una soglia aperta tra il lavoro e la città, tra l’individuo e il gruppo. Pavimentazioni drenanti, sedute integrate, vegetazione autoctona e spazi espositive e isole d’ombra ne fanno un ambiente abitabile e poroso, in grado di accogliere tanto il passaggio quanto la sosta, la contemplazione ed il dialogo.
La nostra partecipazione alla Biennale è stata più di una vetrina: è stata un confronto fertile, una chiamata a essere parte attiva del dibattito globale. In un’epoca di accelerazioni tecnologiche e fragilità climatiche, l’architettura ha il dovere e il privilegio di ripensare il mondo. I nostri progetti si muovono in questa direzione: tra intelligenza e materia, natura e artificio, individuo e collettività.